Torna a Firenze dal 13 al 17 novembre a Lo schermo dell’arte l’artista e filmmaker americana Garrett Bradley, protagonista del Focus che il festival dedica ogni anno a una figura che si è distinta nell’utilizzo innovativo e sperimentale del linguaggio cinematografico, con 6 opere realizzate tra il 2017 e il 2023 al Cinema La Compagnia, un Artist Talk alla NYU Florence e la partecipazione alla rassegna “Controluce: Stories of beauty” organizzata da Gucci presso la sala Cinema della Mostra Gucci Visions.
Leggi tutto
Bradley, il cui lavoro affonda le radici nell’osservazione della cultura americana indagando conflitti umani e ingiustizie sociali, si caratterizza per la fusione di uno stile visivo estremamente personale. Sue mostre personali si sono tenute tra gli altri al MoMA New Yok (2020) e al MoCA di Los Angeles (2022). Nel 2023, ha ottenuto l’Eye Art & Film Prize dell’Eye Filmmuseum di Amsterdam.
Giovedì 14 novembre, ore 21, Cinema La Compagnia – AMERICA (2019, 30’)Alla luce dei recenti risultati elettorali in America, Lo schermo dell’arte e l’artista hanno deciso di proiettare America (2019), che Bradley presenterà giovedì sera al Cinema La Compagnia. Il film reimmagina una storia perduta del cinema americano, ispirandosi al più antico lungometraggio arrivato ai giorni nostri con un cast interamente afroamericano, Lime Kiln Club Field Day di Bert Williams (1913).
Seguirà la prima italiana di AKA (2019, 8’17’’), prima opera di una trilogia sulle relazioni tra donne, che si concentra su madri e figlie in famiglie mixed-race o con diverse tonalità di pelle. Questo cortometraggio sperimentale di Bradley nasce da conversazioni con le sue protagoniste femminili che esplorano temi quali razza, mobilità sociale e la relazione tra donne bianche e donne nere. Il termine “color struck” modella gli effetti prismatici del film, contribuendo alla sua atmosfera onirica.
A seguire la prima italiana di Safe (Excerpt) (2022 3’15’’), secondo film di una trilogia che esplora la sovrapposizione tra la vita interiore ed esterna delle donne. Dopo AKA (2019), dedicato alle relazioni intergenerazionali, Safe approfondisce i mondi interiori, rappresentandoli come vividi e paralleli al mondo esterno. Con protagoniste Donna Crump e Aloné Watts, il film cattura la natura ineffabile delle emozioni, trattandole come uno spazio radicale della vita delle persone nere. Questo estratto è stato proiettato a un simposio organizzato da Hilton Als al Brooklyn Museum.
A concludere la serata di giovedì Naomi Osaka: Ascesa (2021 38’), primo episodio di tre della docuserie Netflix: uno sguardo intimo sulla vita della tennista giapponese Naomi Osaka, la sportiva più pagata del mondo, che ha vinto quattro Grande Slam a soli 23 anni. Lontana dalla retorica dei tradizionali film sportivi, Bradley mostra Osaka sia nei momenti di successo che in momenti più opachi e complessi, sottolineando la sua onestà e la sua riflessione su temi profondi come identità e politica di genere.
Venerdì 15 novembre, ore 17:00 Cinema La Compagnia Time (2020 81’), storia d’amore intima ma epica girata nell’arco di due decenni, in cui l’indomita matriarca Fox Rich si sforza di crescere i suoi sei figli e mantenere unita la sua famiglia mentre lotta per la liberazione di suo marito dal Louisiana State Penitentiary, comunemente noto come Angola.Time, che ha avuto la sua prima proiezione al Sundance Film Festival nel 2020 vincendo il Best Director Award for U.S. Documentary, è stato il primo documentario lungo di Bradley, che l’artista stessa definisce “sister film” del suo cortometraggio Alone. È stato selezionato in concorso in oltre 50 Festival e nominato agli Oscar.
Il film di Bradley Alone (2017) sarà visibile presso Gucci Visions, sala CINEMA, Palazzo Gucci fino al 12 gennaio 2025, parte della rassegna CONTROLUCE: STORIES OF BEAUTY e nell’ambito del Focus 2024 dedicato all’artista. Tutti i giorni, ore 10:00-19:00
Alone (2017, 13’), prima italiana. Nelle sue installazioni, cortometraggi e film, Bradley colloca costantemente i suoi soggetti in luoghi specifici, spesso a New Orleans, città dove vive, e questi diventano spazi di confronto tra narrazioni personali e contesti storici e politici più ampi. In Alone, ritratto di una madre single a New Orleans il cui partner è stato incarcerato in una struttura che vieta le visite di persona, Bradley interrompe le gerarchie convenzionali del documentario d’osservazione, posizionandosi come confidente, sostenitrice e complice.