MIDDLE EAST NOW presenta nel suo programma della 15a edizione la mostra “AIR, RIVER, SEA SOIL. A history of an exploited land”, dal 17 ottobre al 2 novembre 2024 presso Rifugio Digitale..
Il Middle Est Now festival si terrà a Firenze dal 15 al 20 ottobre 2024 al Cinema La Compagnia, al Cinema Astra, e in altri spazi cittadini. Verrà presentato un programma multiforme di eventi, tra cinema, documentari, incontri e progetti culturali, tra cui la mostra “AIR, RIVER, SEA SOIL. A history of an exploited land”, dal 17 ottobre al 2 novembre 2024 presso Rifugio Digitale.
In questa mostra 6 fotografi e artisti raccontano come il dominio coloniale, passato e presente, il consumismo e lo sfruttamento dell’ambiente, abbiano trasformato il Medio Oriente e il Nord Africa in un insieme di territori sorvegliati e militarizzati, che dividono le comunità, ne bloccano i movimenti e le alienano dalle loro relazioni con la terra. Mentre l’ordine mondiale capitalista e colonialista continua a estrarre vigorosamente le risorse naturali della terra per trarne profitto, le comunità locali sono costrette a vivere in condizioni di continua precarietà e abbandono.
Partendo dal Nord Africa e in particolare dalla Tunisia nord-occidentale, Zied Ben Romdhane con Lost in Moments ci introduce alle condizioni di vita degli abitanti dei villaggi della regione di Jenouba che lottano per accedere all’acqua potabile. Da lì ci dirigiamo in Egitto a ovest di Alessandria d’Egitto, dove Mohamed Mahdy con Moon Dust documenta gli effetti dell’inquinamento atmosferico generato da una fabbrica di cemento e le sue minacciose conseguenze sulla salute degli abitanti di Wadi El Qamar (Valle della Luna). Attraversando la Palestina, Canada Park di Razan Alsalah affronta il rapporto tra esilio e colonialismo recuperando tre villaggi palestinesi rasi al suolo dalle forze di occupazione israeliane. Spostandoci a est, verso la Giordania, Infertile Crescent di Nadia Bseiso indaga la terra arida e bruciata della moderna mappa giordana e gli impatti ambientali che i confini creati dall’uomo hanno avuto sull’ambiente di questa regione un tempo fertile. Da lì ci dirigiamo in Libano, dove il progetto The Epic of Dalieh di Roï Saade racconta la privatizzazione illegale della terra e del mare a Beirut, tracciando parallelismi con un’antica epopea. Infine, arriviamo in Iraq, dove Tamara Abdul Hadi con Re-imagining. Return to the Marshes offre un modo per reimmaginare e rivendicare le narrazioni delle persone e delle zone umide dell’Iraq meridionale, note come Al-Ahwar.