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GALLERIA SUSANNA ORLANDO |Via Garibaldi 30 |Pietrasanta 6 luglio – 12 settembre 2024 | CORRISPONDENZE. Barlumi, Angeli e altre storie. Pietro Bologna e Pino Deodato

on giugno 26 | in Archivio 2021, In evidenza | by | with Commenti disabilitati

Si inaugura sabato 6 luglio a Pietrasanta, in occasione della Collectors Night, “Corrispondenze. Barlumi, Angeli e altre storie” terza mostra del programma estivo della Galleria Susanna Orlando. È un’opera site-specific realizzata e curata da Pietro Bologna e Pino Deodato per lo spazio di via Garibaldi 30, progetto nato da una conversazione a due voci che unisce fotografia, scultura e pittura.

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In mostra nella Galleria di Susanna Orlando le creazioni in terracotta policroma a ingobbio di Pino Deodato – tra le quali “Angeli”, “Deposizione” e “Porto Salvo” – le opere fotografiche, edizione unica, di Pietro Bologna dal titolo “Barlumi”; a coronamento, i lavori a quattro mani di pittura e gum print, e l’intervento pittorico site-specific di Deodato, eseguito come da tradizione sulle mura della galleria, ideale congiunzione dei due percorsi intesi e generati come un unicum.
Non è solo un progetto, ma una “dichiarazione d’amore” che nasce dalla materializzazione di un dialogo, di uno scambio che trascende il progetto stesso, sottendendo un comune sentire, un’intima complicità, una sublimale corrispondenza. Da questo prende forma un “viaggio onirico” tra “frammenti di pensiero”: storie in cui l’umanità dell’uno si muove nello spazio aperto dell’altro, che a sua volta si fa scenografia di un racconto, dando così vita ad una nuova storia. E così via in pressoché infinite combinazioni.
La chiave di accesso a questo mondo fatto di natura e poesia è la “sintesi”, intesa come viatico verso l’assoluto. Procedere per sottrazione o cancellazione, in una ricerca rabdomantica, al fine di veicolare un messaggio universale e inclusivo, una “rivoluzione gentile”, un invito ad avere cura dell’opera che custodisce “l’essenza delle cose”: la natura.
Il risultato è un romanzo poetico la cui narrazione rifugge qualsiasi linearità per procedere attraverso subitanei bagliori, barlumi e soffuse epifanie; liberi fotogrammi in cui il colore diviene strumento empatico e semantico; una partitura musicale aperta, che lungi dal condurre ad una inopinabile verità, insinua riflessioni e interrogativi circa la natura e l’umanità come parte di essa.
Un’osmosi che ridisegna la galleria come giardino alchemico, un luogo in cui lo spirito si muove in una danza contemplativa, tra “barlumi, angeli e altre storie”. Opere, oggetti, ‘cose’ dotate di anima e di vita.

 *Le citazioni sono estrapolate da Pietro Bologna e Pino Deodato, “Conversazione a casa di P.”, testo della mostra.

 

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