“È la poesia ad avere il compito di curare le ferite, di guardare oltre, è la poesia ad essere votata alla resistenza; è la poesia a dover essere più forte dell’assedio. A portare speranza di vita” Mahmud Darwish, scrittore e poeta palestinese scomparso nel 2008 e riconosciuto tra i maggiori di lingua araba
Dal 13 al 29 luglio e a seguire dal 6 all’8 settembre si terrà la XXXVIII edizione di RADICONDOLI FESTIVAL dal titolo ALFABETO INTERIORE con la direzione di Massimo Luconi. In calendario un denso programma di teatro, musica, incontri, stages di formazione, che conferma Radicondoli un’officina creativa dove si intersecano differenti linguaggi e un luogo dove si crea un legame fra artisti, attori, professionisti e comunità. Tra gli ospiti Fausto Russo Alesi, Maddalena Crippa, Franco Arminio, Luca Lazzareschi, Lino Musella e molti altri.
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Franco Arminio, protagonista della poesia italiana, inaugurerà il festival di Radicondoli sabato 13 luglio alle ore 21.30 con “Il sacro minore” in cui ripercorre i fili della sua poetica minimalista semplice e profonda che porta a riflettere sulla sacralità delle piccole cose.
La poesia, uno degli elementi che caratterizzano il festival, sarà presente con percorsi molto diversi ma di grande forza narrativa e di interesse sociale: Maria Elena Romanazzi accompagnata dal violoncello di Lamberto Curtoni, farà scoprire Sante Notarnicola, che attraverso la sua straordinaria opera poetica ha costruito un percorso di riscatto e di grande umanità. La tormentata storia d’amore di Dino Campana e Sibilla Aleramo con Luca Lazzareschi e Simona Nasi, sarà intessuta dalla musica avvolgente di Antonio Aiazzi compositore e ricercatore di nuove sonorità, fondatore del gruppo rock Litfiba.La poesia si incontra con una riflessione con le altre culture, con una giornata dedicata alla Palestina: Lino Musella, tra gli attori di teatro e cinema più interessanti della sua generazione e Dalal Suleiman faranno conoscere le opere della poesia e della letteratura palestinesi.
Umeed Alì poeta pakistano che vive in italia e scrive in italiano, viene proposto dall’intensa forza narrativa di Arianna Scommegna con le musiche raffinate di Rashi Batt (India) e Ustad Tari Gulrez (Pakistan) che ci portano nell’atmosfera di una terra di tradizione millenaria sospesa fra forte spiritualità e antica filosofia.
In un’ottica di attenzione multiculturale il festival in tutte le edizioni ha ospitato spettacoli e residenze artistiche in dialogo con vari paesi Europei e extraeuropei, in particolare è stato attivato un canale di collaborazione con la compagnia di teatro senegalese Phoenix Theatre che quest’anno presenta una storia di forte tensione emotiva realizzata per il festival di Radicondoli. La dimensione sincretica della cultura e della musica senegalese trova la sua espressione con Awa Ly cantante franco senegalese di spessore internazionale, che unisce ai ritmi jazz e pop, la tradizione della terra africana di origine.
Questa edizione del festival vuole dedicare una particolare attenzione alla nuova drammaturgia italiana con un campus per giovani attori, scrittori e registi, uno spazio interdisciplinare e multiculturale aperto al confronto fra i diversi professionisti dello spettacolo in un concreto confronto con la scrittura, con la produzione e la promozione dei testi teatrali. In programma spettacoli e work in progress, alcuni testi ancora freschi di scrittura, altri come studi e un doveroso omaggio a un drammaturgo importante come Massimo Sgorbani scomparso recentemente con Federica Fracassi, e la lettura di Norma 44 un testo inedito di Dacia Maraini con la presenza dell’autrice.
Un evento speciale sarà dedicato a Luca Ronconi, con un incontro sulla pedagogia e sul lavoro teatrale di uno dei grandi registi contemporanei, con la cura critica di Oliviero Ponte di Pino, la partecipazione di Roberta Carlotto storica collaboratrice di Ronconi e Fausto Russo Alesi, uno degli attori di maggior spicco del teatro e cinema italiano, (da ricordare le sue interpretazioni dei testi di Eduardo De Filippo e i ruoli nel cinema con Bellocchio), legato da un lungo sodalizio teatrale con Ronconi. A seguire proiezione del documentario “La scuola d’estate, Luca Ronconi a Santa Cristina” di Iacopo Quadri. Al termine della giornata Fausto Russo Alesi presenterà un suo spettacolo.
Nel segno di continuità artistica e di feconde collaborazioni ci sarà il ritorno dell’istrionica Maria Cassi con la sua poetica comica e surreale che presenta un viaggio nel mondo dell’umorismo, di Maddalena Crippa attrice raffinata e di grande sensibilità con un lavoro su Etty Hillisum, la compagnia Atir, una delle più apprezzate del panorama italiano con Arianna Scommegna, la Galleria Toledo di Napoli diretta da Laura Angiulli che presenterà Cassandra con un contributo alla drammaturgia di Enzo Moscato, esponente di spicco della nuova drammaturgia partenopea recentemente scomparso.
Accanto ad artisti noti e di solida esperienza, nello spirito del festival di sostenere la nuova creatività, ci saranno anche artisti e compagnie giovani, come Factory Tac da alcuni anni compagnia stabile del festival; Monstera diretta da Nicola Russo, autore, attore e regista, più volte protagonista negli spettacoli del Teatro dell’Elfo e diretto anche da Ronconi e Bellocchio; un focus sarà dedicato a Caroline Baglioni (Miglior autrice under 40 alla Biennale di Venezia 2019) e Michelangelo Bellani con il pluripremiato “Gianni”, Premio Scenario per Ustica 2015 e Premio In-Box 2016, l’inedito “Emmipiacevavivere” un progetto di ricerca fra musica elettronica e parola, e la presentazione del testo “Legami” edito da Editoria e spettacolo. In una raffinata dimensione fra teatro di figura e teatro danza, Silvia Battaglio presenta La sposa blu.
Nel percorso di attenzione al mondo giovanile prosegue la collaborazione con l’Accademia Chigiana con il concerto degli allievi del corso di clarinetto. Strettamente integrata con il programma di produzione e ospitalità, l’attività di formazione si articola in una serie di progetti di perfezionamento e orientamento rivolti tanto alle professioni artistiche che tecniche e organizzative.
Un’altra delle caratteristiche del festival è l’elaborazione di progetti drammaturgici fra parola e musica, in questa edizione il progetto sull’opera di Violeta Parra, cantante e artista di grande importanza per la musica e la cultura sudamericana degli anni 60, con Flo e Francesco Argirò con la regia di Luconi; il poema musicale di Mirio Cosottini, un progetto di opera multidisciplinare, di sperimentazione fra la musica, la parola, la coreografia con un orchestra di sei elementi e la voce di Fernando Maraghini, (attore diretto da Peter Stein e Ronconi e più volte presente al festival)
Nel programma anche tre grandi concerti molto diversi nella tipologia e nelle atmosfere: la musica celtica del gruppo Whisky Trail, la grande voce di Awa Ly fra Africa e musica pop, e infine Nada, una delle più importanti interpreti della canzone italiana con un concerto su Piero Ciampi, cantautore che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica italiana degli anni ‘70.
Il 28 luglio si svolgerà la quindicesima edizione del Premio Radicondoli che assegnerà i premi per la sezione maestri, per la sezione giovani critici e per il particolare uso di nuove tecnologie. La giuria composta da Valeria Ottolenghi, Rossella Battisti, Enrico Marcotti, Sandro Avanzo, Claudia Cannella e Elena Lamberti, si avvale anche delle indicazioni del pubblico e degli operatori teatrali.
Anche l’arte contemporanea avrà un suo importante spazio a complemento del Festival. Dal 13 al 29 luglio si terrà PAESAGGI CONTEMPORANEI, un progetto di arte ambientale che afferma la dimensione multidisciplinare del festival di Radicondoli, con mostre, performance, installazioni site-specific e sonore a cura di Fabio Gori, collezionista e profondo esperto di arte contemporanea che affianca la direzione del festival nella sezione paesaggi contemporanei.
La quarta edizione 2024 di Paesaggi Contemporanei, che inaugurerà sabato 13 luglio dalle ore 16.00, vede la presenza di Claudia Losi, artista e antropologa piacentina, oramai affermata a livello nazionale e internazionale, con un intervento nella struttura urbanistica di Radicondoli; Franco Ionda che lascia il suo segno artistico con un trittico di tre figure femminili di intensa spiritualità; Fabio De Poli allestisce una mostra dei suoi lavori che raccontano il suo fantastico universo poetico, in cui si incontrano i ricordi e le passioni di una vita.
Sarà anche possibile visitare la collezione permanente di opere site-specific realizzate dagli artisti partecipanti alle edizioni precedenti del festival (Luca Gilli, Paolo Fabiani, Vittorio Corsini, Antonello/Ghezzi, Franco Ionda, Moussa Traore)
“In questo momento storico dell’egemonia delle tecnologie che massificano la cultura e la privano del potere innovativo ed “energetico”, in un momento in cui la politica sembra a poco a poco disattendere speranze di riflessione, ecco che appare necessario e urgente interrogarsi, creare nuovi spazi di libertà dove lo spirito dell’uomo possa coltivare l’arte e la singolarità. Una dimensione che dà importanza alla parola e al gesto, al rapporto diretto, personale con la comunicazione, cioè in pratica alla necessità di teatro….
Il teatro è uno spazio di resistenza in cui è possibile vivere esperienze che la tecnologia non è in grado di definire…. Il teatro è il rifugio ma anche il luogo delle risposte alla complessità del mondo, può essere il nostro alfabeto interiore.”
La vocazione e l’identità del Festival è da tempo fortemente legata all’uso dello spazio naturale che diventa scenografia, con un uso molto semplice degli allestimenti tecnici e con la consapevolezza di organizzare un progetto sostenibile con attenzione al rapporto con il contesto ambientale.” – Massimo Luconi, direttore artistico del festival.