Middle East Now torna a Firenze dal 10 al 15 ottobre 2023, al Cinema La Compagnia, al Cinema Stensen e in altri spazi cittadini, con un programma multiforme di eventi, tra cinema, documentari, arte, mostre, musica, food, incontri e progetti culturali in senso più ampio. Un festival che da sempre si caratterizza per una forte attenzione all’attualità, al racconto dei fenomeni più nuovi e vibranti delle culture e delle società del Medio Oriente contemporaneo, che oggi più che mai hanno bisogno di essere approfonditi. Ecco alcune anticipazioni:
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PERMANENT TRANSITIONS: tema del festival 2023
Nel corso della storia, le società hanno subito fasi di sviluppo e importanti momenti di svolta, che hanno creato picchi e cadute, risvegli e crisi. Ogni generazione sperimenta questi micro e macro eventi ciclici, vive e apprende dalle transizioni da una fase all’altra. In tempi recenti, è in corso una discussione sulla velocità delle trasformazioni sociali e dei progressi tecnologici
L’emergere della cultura Woke, l’ascesa dei populismi, i movimenti anticapitalisti e colonialisti, le nuove ondate migratorie, la fluidità di genere e il nonbinary nell’espressione e nell’identità, i diritti delle comunità emarginate, la consapevolezza del cambiamento climatico e l’attuale rapida crescita dell’intelligenza artificiale e dell’automazione – contribuiscono tutti ai recenti sviluppi delle nostre società. Questo continuo stato di cambiamento presenta al tempo stesso opportunità e dilemmi.
Mentre navighiamo attraverso queste transizioni, Middle East Now festival invita a riflettere sui progressi e sulle sfide che derivano dal cambiamento. I film e i gli eventi in programma vogliono incoraggiare l’introspezione, e fornire agli spettatori uno spazio per reinventare un futuro condiviso. Insieme sarà possibile intraprendere un viaggio cinematografico che ispiri nuove narrazioni, stimoli la riflessione e ampli la percezione delle cose.
Oltre 30 film in anteprima, premiati nei migliori festival internazionali, per un viaggio cinematografico che tocca tutti i paesi dell’area mediorientale: storie forti, personaggi, i temi caldi dell’attualità nei titoli più recenti da Palestina, Libano, Iran, Siria, Egitto, Afghanistan, Israele, Marocco, Tunisia, Arabia Saudita, Turchia, Emirati Arabi, Yemen. Un programma che farà conoscere al pubblico le culture e le società di questi paesi, con una prospettiva che cerca di andare oltre i pregiudizi e i luoghi comuni con cui spesso vengono rappresentati.
Una 14° edizione con tante proiezioni speciali, in cui saranno protagonisti registi e ospiti invitati a Firenze a presentare i film e approfondirli con il pubblico in sala, con anche un programma di selezionate proiezioni online nella sala virtuale Più Compagnia in collaborazione con MyMovies.
Tra gli highlights programma cinema:
Focus Palestina
Nel programma cinema ed eventi speciali uno spazio di approfondimento sarà dedicato alla Palestina, per raccontare un contesto politico e sociale particolarmente importante in Medio Oriente, storicamente caratterizzato da conflitti ma anche portatrice di grande vivacità culturale e di una grande spinta al racconto della vita quotidiana, e dell’identità dell’essere palestinese in tutte le sue difficoltà.
Tra i film in anteprima, A GAZA WEEKEND di Basil Khalil (Palestina, Regno Unito, 2022), commedia irriverente che racconta le vicende di un maldestro giornalista britannico e di sua moglie, un’israeliana nevrotica, che quando un virus si diffonde rapidamente in Israele causando una pandemia e bloccando tutti gli spostamenti via terra e via mare, sono costretti a tentare la fuga a Gaza, “il posto più sicuro del mondo” in cui rifugiarsi.
BYE BYE TIBERIAS (Francia, Palestina, Belgio, Qatar, 2023), documentario sullo straordinario viaggio emotivo che vede la regista Lina Soulaem e sua madre, la famosa attrice palestinese Hiam Abbas, ritornare nel villaggio ancestrale della famiglia in Palestina, che la Abbass lasciò poco più che ventenne per inseguire il suo sogno di diventare un’attrice in Europa. Nel processo, ha lasciato dietro di sé la madre, la nonna e sette sorelle, insieme alle domande che tormentano l’attrice ancora oggi.
ALAM (2022, Francia, Tunisia, Palestina, Qatar, Emirati), premiato lungometraggio di debutto del regista Firas Khoury. Protagonista il giovane palestinese Tamer, che insieme ai suoi amici conduce una tipica vita adolescenziale in una scuola della Galilea, fino a quando un giorno arriva la bella Maysaa. Per far colpo su di lei Tamer accetta di prendere parte a un’operazione misteriosa che gli cambierà la vita, ribattezzata “Alam”, per sostituire la bandiera israeliana della scuola con quella palestinese.
E ancora il documentario di debutto Q (2023, Libano, Stati Uniti), della giovane regista libanese-americana Jude Chehab, vincitore a Tribeca e Sheffield, che descrive l’influenza di un ordine religioso matriarcale segreto – Al-Qubaysiat, di origine siriana – sulla famiglia della regista, i legami inespressi e le conseguenze della lealtà che sua madre, sua nonna e lei stessa hanno dimostrato a questa misteriosa organizzazione. Una storia d’amore di un tipo diverso e un racconto multigenerazionale dell’eterna ricerca di significato nella vita.
Dall’Iraq l’anteprima del documentario BAGHDAD ON FIRE di Karrar Al-Azzawi (Iraq, Norvegia, 2023), racconto bruciante delle speranze e dei sogni dei giovani iracheni, che manifestano in piazza guidati da una giovane donna di 19 anni, che affronta le enormi conseguenze della lotta per la democrazia, la libertà e un futuro migliore.
Dalla Turchia il thriller IN THE BLIND SPOT (Germania, Turchia, 2023) della talentuosa regista Ayse Polat, ambientato in una remota città nel nord-est della Turchia, dove si intrecciano le storie di una troupe cinematografica tedesca e di un agente dei servizi segreti turchi, la cui figlia piccola sembra essere perseguitata da una forza misteriosa, fino a creare una complessa rete di cospirazioni.
La collaborazione con BERLINALE PANORAMA
Novità di questa edizione è anche una speciale selezione di film curata da BERLINALE PANORAMA, la storica sezione del festival del cinema di Berlino che da sempre dà spazio a film indipendenti provenienti da tutto il mondo e con grande attenzione ai diritti umani. Nella selezione proposta da Panorama e dal suo direttore Michael Stütz ci sono il film d’animazione LA SIRÈNE (Francia, Germania, Lussemburgo, Belgio, Iran, 2023), presentato all’ultima Berlinale come film di apertura, ambientato in Iran nel 1980 all’inizio dell’invasione irachena, in cui la regista di origine iraniana Sepideh Farsi racconta il crollo della città petrolifera di Abadan attraverso gli occhi del quattordicenne Omid, che lavora come fattorino in attesa del ritorno del fratello partito al fronte. Tra il caos della guerra, il ragazzo prova a dare un aiuto agli abitanti distribuendo cibo, fino a quando decide di organizzare una fuga a bordo di una vecchia nave in compagnia dei più indifesi.
MIGUEL’S WAR di Eliane Raheb (Libano, Germania, Francia, 2021), che tra documentario, animazione e film d’archivio presenta la parola di un uomo gay libanese, sensibile ma autodistruttivo, fortemente oppresso dalla società per tutta la sua giovinezza. Nel 1982 decide di partecipare alla guerra civile del Libano per trovare un posto nella società e per dimostrare alla sua famiglia che può combattere come un “vero uomo”. Fallisce. Traumatizzato dalle sue esperienze e perseguitato da un eterno senso di colpa e vergogna, Miguel parte per la Spagna. È solo ora – più di 30 anni dopo aver lasciato il Libano – che Miguel è disposto a confrontarsi con se stesso e con i fantasmi del suo passato per trovare finalmente un equilibrio emotivo.
E infine DEATH OF A VIRGIN, AND THE SIN OF NOT LIVING (2021, Libano), impressionante film di debutto del regista libanese George Peter Barbari. Protagonista un gruppo di adolescenti libanesi che mette assieme i soldi per perdere la verginità. Il loro viaggio per incontrare una prostituta è accompagnato da vanagloriose conversazioni adolescenziali, ma anche da delicati monologhi interiori. Un film introspettivo che si presenta anche come un doloroso, potente contrasto tra poesia e realtà sociale.
_ FOCUS SUL DOCUMENTARIO CREATIVO dal Medio Oriente e Nord Africa in collaborazione con CLOSE-UP INITIATIVE
Middle East Now è anche piattaforma di promozione e sviluppo per i giovani documentaristi dal Medio Oriente, nel presentare in anteprima a ogni edizione una serie di documentari work-in-progress. Selezionati assieme a Sigal Yehuda, fondatrice e direttore esecutivo di CLOSE-UP – programma che supporta registi emergenti che si impegnano con le loro opere a rappresentare il dialogo, la lotta per la giustizia e la libertà nelle regioni del Medio Oriente e Nord Africa – al festival saranno proiettati 6 titoli work-in-progress, i cui registi potranno interagire col pubblico e con una serie di professionisti per avere feedback sui film e il loro sviluppo.
_Tornano l’AUDIENCE AWARD del pubblico, il BEST OFF Award, e lo STAFF Award
Oltre all’ultimo istituito “Premio Cinema Iran e Afghanistan”, tornano i premi che il festival assegna già: il “Middle East Now Audience Award”, al miglior film votato dal pubblico, il “Best OFF”, riconoscimento al miglior cortometraggio d’autore conferito da OFF Cinema, e il “Middle East Now Staff Award” al miglior corto o mediometraggio, assegnato dallo staff del festival.
Tra gli eventi speciali di questa edizione:
_ LANDING: la mostra del fotografo e skater palestinese Maen Hammad
al Museo Novecento dal 14 ottobre al 29 novembre 2023
a cura di Roï Saade
LANDING è un progetto del fotografo e skater palestinese Maen Hammad che racconta la scena e la cultura dello skateboard in Palestina. Uno sguardo collaborativo, che documenta come il praticare lo skateboard in Palestina rappresenti per un gruppo di giovani skater – tra cui l’autore stesso – un modo per evadere dalla realtà e una spinta verso la libertà, una forma radicale di resistenza alla violenza e alle limitazioni determinate a più livelli dall’occupazione israeliana.
Maen Hammad è nato in Palestina ma si è trasferito in Michigan quando aveva due anni. “Quando sono tornato in Palestina nel 2014, dopo aver vissuto negli Stati Uniti per diciannove anni, ho portato il mio skateboard perché sapevo che sarei stato un estraneo. Avevo bisogno del bambino che è in me, per ricordare a me stesso che stava andando tutto bene, proprio mentre stavo cercando la mia casa e la mia identità. Lo skateboard ci conduce in un mondo parallelo, dove possiamo essere davvero parte di ciò che ci circonda. Andare in skate è una sorta di danza che ci aiuta a interpretare l’ambiente costruito attorno a noi: uno strumento per riunire una comunità, e, soprattutto, un modo per dare spazio all’immaginazione. Questo progetto serve a ricordare che esiste questa sacca di libertà, mentre tutti ci sforziamo di trovare il nostro luogo di approdo.” Il landing a cui fa appunto riferimento il titolo del progetto e della mostra.
In questo bellissimo lavoro fotografico e di documentazione, iniziato nel 2020 e ancora in corso, Maen Hammad non solo racconta l’esperienza di skater in prima persona, ma decide anche di distribuire fotocamere usa e getta al gruppo di ragazzi e ragazze che frequenta, chiedendo loro di fotografare il mondo che li circonda, per avere una visione la più completa e inclusiva possibile.
L’immagine poster di questa edizione di Middle East Now festival è un ritratto di Zaina a Ramallah, nella Cisgiordania occupata. Zaina ha iniziato a fare skateboard quando era all’ultimo anno delle superiori. Ora è una studentessa del terzo anno di informatica all’università. Zaina dice: «Niente può davvero fermarti. Prendi lo skateboard e fai un kickflip sopra le teste delle persone che ci proveranno.»
_ Special Guest Food: SAGHAR SETAREH
Con la presentazione del libro “Pomegranates & Artichokes: A Food Journey from Iran to Italy” e una cooking class
Tra gli special guest 2023 ci sarà una delle figure emergenti e più interessanti della scena culinaria contemporanea, Saghar Setareh, chef, fotografa e food writer di origine iraniana basata a Roma, che crea un ponte tra Medio Oriente e Italia e che ha appena pubblicato il libro “Pomegranates & Artichokes: A Food Journey from Iran to Italy”.
Con un dono per la narrazione e una passione per la bellezza, dal 2014 Saghar condivide approfondimenti su cibo, genere e immigrazione sul suo popolare blog e account Instagram Lab Noon, mentre tiene corsi di cucina, workshop di fotografia e conduce tour gastronomici a Roma. Con il suo primo libro di cucina, le sue parole e immagini ripercorrono il passaggio dall’Iran all’Italia, e le lezioni (e i cibi) che ha scoperto lungo il percorso. Il suo non è solo un libro di cucina ma è davvero una ricerca di identità. Il cibo, come i viaggi, ci mostra come siamo più simili di quanto pensiamo. In più di 80 ricette e innumerevoli bellissime immagini di cibo, piastrelle e palazzi, Saghar ci accompagna in un viaggio culinario e personale attraverso sapori che sfidano confini e confini culturali. Una pubblicazione ricca di sfumature, in cui Saghar evita gli stereotipi di dipingere la Persia come “esotica” o l’Italia come la terra della “dolce vita”. Invece, studia entrambi i paesi attraverso una lente personale e scritti storici sul cibo per evidenziare ciò che è unico e condiviso tra queste due civiltà.
In programma al festival la presentazione del suo libro “Pomegranates & Artichokes: A Food Journey from Iran to Italy”, uno speciale aperitivo-degustazione per il pubblico del festival, e un workshop di cucina per gli appassionati che si terrà alla Scuola d’Arte Culinaria Cordon Bleu.
_ MEDIORIENTE A FUMETTI – Volume #4.
Torna il focus su fumetti e graphic novel, per osservare il Medio Oriente da un punto di vista diverso dal solito, attraverso una serie di talk e workshop con gli autori.
_ Il bookshop dedicato al tema PERMANENT TRANSITIONS
Il festival presenterà una nuova edizione della sua libreria-installazione al Cinema La Compagnia, progettata dal gruppo di architetti Archivio Personale, e che si ispirerà al tema del festival, proponendo un viaggio letterario tra i romanzi e saggi che maggiormente esprimono il concetto di transizione e ricerca di nuovi riferimenti per il futuro, attraverso il racconto di storie e prospettive di vita in Medioriente. La selezione sarà a cura di Chiara Comito, fondatrice di Editoria Araba, blog di riferimento per la narrativa dal mondo arabo.
_ FESTIVAL TALKS 2023 – IL PUNTO DELLE 19.30
Anche a questa edizione un programma ricco di conversazioni, dibattiti, presentazioni di libri e approfondimenti su temi forti e di attualità, curato da Giuseppe Alizzi, esperto di Medio Oriente, architetto e saggista. Il festival invita sul palco del Cinema La Compagnia esperti, autori, giornalisti, saggisti, fumettisti, artisti a parlare del Medio Oriente di oggi e di alcuni dei suoi temi d’attualità più caldi.