Ad apertura della XXXVII edizione del Radicondoli Festival che presenta un ricco programma di teatro, danza, musica e incontri, l’8 e il 9 di luglio si inaugura Paesaggi Contemporanei, il progetto di arte del Comune di Radicondoli a cura di Fabio Gori. Ancora una volta i segni dell’arte contemporanea si intersecano con lo spettacolo dal vivo e diventano un elemento importante di incontro e riflessione tra gli artisti invitati e il luogo che diventerà il palcoscenico della loro creatività.
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Per questa terza edizione di Paesaggi Contemporanei saranno coinvolti: Vittorio Corsini, Luca Gilli e Paolo Fabiani, tre artisti che hanno lavorato su progetti site specific pensati per la particolarità ambientale e architettonica di Radicondoli; Carlo Cantini con le fotografie realizzate per lo spettacolo Antigone una storia africana, un progetto del 2014 di Massimo Luconi con giovani attori senegalesi; Beppe Brotto, musicista e performer, che eseguirà dentro l’atmosfera mistica del boschetto una architettura sonora realizzata appositamente per questo luogo.Sul rapporto fra arte e video prosegue la collaborazione con lo Schermo dell’Arte che presenterà Letizia Battaglia – Shooting the Mafia di Kim Longinotto (Irlanda, Stati Uniti, 2018, 94’). Donna determinata e coraggiosa, Letizia Battaglia è una delle fotografe più conosciute del mondo. Il film, che ne traccia un intimo e fedele ritratto, la segue nel suo impegno per combattere il male di una città dalle mille contraddizioni, la sua amata Palermo. Attraverso i suoi scatti, spesso in un nitido bianco e nero, ne ha raccontato la miseria e lo splendore, le tradizioni, gli sguardi delle donne e dei bambini, le strade e i quartieri, le feste e i lutti, la vita quotidiana e i volti del potere.
Paesaggi contemporanei è un progetto nato per valorizzare attraverso l’intervento artistico alcuni luoghi del borgo che si affaccia sulle colline metallifere del senese, per farli rivivere in una nuova dimensione in rapporto con la comunità. Ed è anche occasione per acquisire nel tempo una collezione permanente che si disloca per le vie e i luoghi del borgo, Iniziata nel 2021 con le opere di Antonello Ghezzi “vedere me in te” (Ex lavatori) e Moussa Traore “Preghiera” (Agriturismo Le Cantiere), proseguita con le opere “Catturare il Riflesso” realizzate con i tre segni “simbolo” di Franco Ionda – chiodi stelle teste – (centro storico) e l’installazione “Abbraccio” di Giuseppina Giordano (Ex Ospedale). Per questa terza edizione saranno acquisite opere di Vittorio Corsini, Paolo Fabiani e Luca Gilli.
Arte e natura: il senso della meraviglia è il titolo della mostra che propone una selezione di fotografie inedite del progetto realizzato da Luca Gilli durante la sua residenza artistica a Radicondoli.
Il gesto fotografico di Gilli rivela occhi spalancati, da mente e fantasia, sul confine tra visibile e invisibile, tra natura e artificio. Il suo è uno sguardo, per così dire, “fuori campo”, attento a ogni tipo di dettaglio e situazione, che fa della semplicità la sua forza e si lascia sedurre e trasportare soprattutto dalle cose ordinarie, marginali. Cose e situazioni delle quali risveglia il potenziale poetico. I soggetti risultano immersi in atmosfere sospese nel tempo e nello spazio, tra silenzi passati e presenti. E’ così che lo stupore si compie e, a bassa voce, tra le righe, prende forma e senso negli interni abbandonati, nei giardini addormentati, tra mura in rovina, nei campi e in ogni luogo dove tutto è già avvenuto e, nel contempo, tutto può ancora accadere. Interferenze, interazioni, percorsi di prossimità fisica alle cose del mondo in ascolto della loro presenza, della loro natura, della loro storia per accogliere e custodire con rispetto ogni identità e bellezza, ogni frammento del tutto in una forma di resistenza attiva all’indifferenza, verso un percorso di presa di coscienza individuale, di condivisione e riflessione comune.
Vittorio Corsini presenta una installazione site specific sulle mura del paese guardando l’immensità del mare di terra e erba che circonda il paese, una scritta luminosa, Nel paesaggio bisogna farsi ciechi: una riflessione dell’artista che invita a emozionarsi non solo con gli occhi.
Per Vittorio Corsini “Radicondoli è un luogo in cui il paesaggio regna sovrano, è il luogo in cui immergersi nel paesaggio è un atto irrinunciabile. Ma il paesaggio non è possibile vederlo, non è lo sguardo dalla collina più alta, non è il panorama , non è il verde dei boschi né il giallo dei campi di grano: il paesaggio va sentito, vissuto, incontrato. Farsi ciechi è perciò un’esortazione a entrare nel paesaggio, a non guardarlo, a non rubare la cartolina che ci regala, ma farne parte come il cinghiale, il bue o il vento che l’attraversa
Il paesaggio è una corrispondenza, è come vediamo, non ciò che vediamo”
Dopo le perfomances della scorsa edizione, Paolo Fabiani riprende il suo rapporto con Radicondoli con due opere, Respira Paolo, respira! e Turris Babel , di cui una in ceramica progettata per la terrazza del palazzo comunale Queste due opere sono legate dallo stesso gesto, il blu oltremare che si espande sul bianco, raccontando in modo diverso il disordine.
Respira Paolo, respira! nasce da un’esperienza autobiografica. Il 15 agosto 2019 l’artista perse conoscenza per un blocco cardiaco, causa secondaria del trapianto di polmoni. “L’unica cosa che mi ricordo è la voce del mio amico Andrea che mi stava urlando: “respira Paolo, respira!”. Il respiro è pneuma blu, che si espande in energia rivitalizzante ultracorporea.”
Turris Babel nasce da una riflessione su quegli esempi di antropizzazione invasiva o anche di abbandono, molto frequenti in alcune regioni italiane; in Calabria o in Abruzzo si possono notare situazioni che insidiano la bellezza della natura che qui è molto rigogliosa e riesce a tenere testa al degrado; fichi d’India, nespoli, olivi saraceni, agavi, combattono tenacemente per vincere su discariche a cielo aperto. Se si crede al soffio blu della vita, si vince sempre.
Carlo Cantini, maestro della fotografia d’arte, presenta le foto dello spettacolo Antigone una storia africana, un progetto di Massimo Luconi realizzato con giovani attori senegalesi, andato in scena al teatro Fabbricone a Prato nel 2014.
Beppe Brotto, musicista e perfomer, virtuoso di uno strumento di rara e difficile esecuzione come la viola nepalese, eseguirà il 18 luglio, dentro l’atmosfera mistica del boschetto, un progetto sonoro realizzato per Radicondoli.