Si è conclusa da pochi giorni e con grande successo di pubblico la quarta edizione di Florence Jewellery Week, la settimana fiorentina interamente dedicata al mondo del gioiello che questo anno ha avuto una testimonial d’eccezione: l’attrice Serra Yilmaz, grande appassionata e collezionista di gioielli contemporanei, ha indossato con una personalissima interpretazione alcune delle opere degli artisti protagonisti delle mostre. Dal 28 aprile al 2 maggio, Firenze è stata la capitale europea del gioiello, con un nutrito calendario di eventi, tra mostre, conferenze, workshop e dimostrazioni dal vivo – con protagonisti artigiani, designer, artisti, studiosi e ricercatori nei campi del design e nelle arti visive – che ha permesso di comprendere come si stiano ampliando e ridefinendo gli orizzonti del gioiello contemporaneo, in una prospettiva olistica e multidisciplinare.
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Curata dal binomio Giò Carbone e Alice Rendon, questa quarta edizione della Florence Jewellery Week, la prima tra tutte le settimane del gioiello italiane e una delle prime a livello europeo. si è concentrata in particolare sull’interazione tra ricerca artistica, artigianato, nuove tecnologie e riciclo nel vasto campo della decorazione del corpo. Molteplici le mostre che si sono tenute nei diversi luoghi della città, con artisti affermati del panorama internazionale ma anche giovani promesse, artigiani orafi che hanno esposto nelle Scuderie di Palazzo Corsini e proposto al pubblico le loro creazioni, studenti e docenti della scuola LAO che hanno tenuto delle dimostrazioni dal vivo alla Polveriera della Fortezza da Basso in occasione di MIDA. Otto tra i più belli alberghi della città hanno esposto nelle loro hall e salotti alcuni pezzi provenienti dalle mostre principali, in un inedito Itinerario del gioiello a Cinque Stelle.
La FJW, a cadenza biennale dal 2015, è un progetto ideato coordinato e sostenuto dalla prestigiosa scuola fiorentina Le Arti Orafe. Nata nel 1985 dall’iniziativa di Giò Carbone, LAO ha sempre promosso la cultura del gioiello nella sua espressione più completa, promuovendo eventi, mostre, incontri sui temi legati al mondo della creazione orafa, all’artigianato, al design, alla ricerca artistica. Già nel 2000 la scuola aveva aperto una galleria dedicata al gioiello, e al 2005 risale la prima mostra PREZIOSA Contemporary Jewellery, prima grande e unica rassegna annuale dedicata alla diffusione e alla promozione del gioiello contemporaneo.
La FJW è ormai un appuntamento culturale imperdibile, un’occasione di incontro a tutto tondo sul complesso mondo della creazione orafa, dalle esplorazioni artistiche contemporanee al design, ma con un occhio e una attenzione particolare dedicata all’artigianato orafo.
Attraverso le opere degli artisti di PREZIOSA, evento cardine della manifestazione (Jayne Wallace, Kazumi Nagano, Conversation Piece, Ana Rajcevic, Barbara Paganin, Rein Vollenga, Sam Tho Duong, Lauren Kalman, Anya Kivarkis), è stata data voce alle tematiche chiave su cui si è basato il concept dell’evento, discusse poi in occasione delle due giornate dedicate alle conferenze.
La mostra PREZIOSA YOUNG, occasione espositiva dei vincitori dell’omonima competizione organizzata da LAO per gli emergenti del gioiello contemporaneo, ha visto Firenze come prima tappa del suo tour, ospitata dall’elegantissima Galleria del Palazzo Coveri. La mostra con gli oggetti dei cinesi Xinia Guan e Zhipeng Wang, della danese Anne Lahn Hornbæk Hansen, della tailandese Pilynn Siriphanich, della belga Charlotte Vanhoubroeck, proseguirà il suo viaggio facendo tappa in Olanda nella Galerie Door, a Barcellona, nell’Hannah Gallery di KLIMT02, e successivamente a Padova, in collaborazione con il Comune di quella città.Charlotte Vanhoubroeck, una delle artiste selezionate, si è aggiudicata il premio speciale del concorso PREZIOSA YOUNG: la residenza artistica di tre mesi, ospite di LAO, durante la quale si impegnerà a creare una nuova collezione di gioielli e terrà un seminario per gli studenti della scuola.
Novità di questa edizione sono state PREZIOSA MAKERS, progetto nato dalla collaborazione tra LAO e ARTIGIANATO & PALAZZO, una vetrina per artigiani e designer selezionati da un comitato scientifico che hanno goduto dell’opportunità di esporre e vendere le proprie collezioni durante i giorni della manifestazione, e l’”ITINERARIO DEL GIOIELLO A 5 STELLE”, in cui otto dei più prestigiosi hotel della città (Dimora Palanca, Lungarno, Regency, Savoy, The Place, The Westin Excelsior, Villa Cora e Ville sull’Arno) hanno ospitato nelle lobby e nei salotti alcune delle opere degli artisti protagonisti delle mostre principali della FJW.
Grazie alla collaborazione con Firenze Fiera, LAO ha partecipato a MIDA, la Mostra Internazionale dell’Artigianato. La scuola ha allestito l’intero padiglione Polveriera come un grande atelier/laboratorio, nel quale il pubblico ha potuto assistere alle dimostrazioni di lavoro al banco e disegno tenute dagli studenti e dai docenti di LAO e conoscere più da vicino l’offerta formativa della scuola. Sono state presentate oggetti realizzati dagli studenti delle diverse specializzazioni, dai corsi di oreficeria, al CAD, all’incisione, all’incassatura, agli smalti.
A proposito delle attività formative di LAO e dell’ampio spettro di collaborazioni messe in campo, da ricordare quella molto speciale con The Place Firenze: la nascita del primo progetto sostenuto da TPOW – The Place of Wonders, per l’assegnazione di tre borse di studio per altrettanti studenti residenti in Toscana. Il bando è reperibile sul sito della scuola, www.artiorafe.it
Uno dei momenti più qualificanti e caratterizzanti di FJW sono le giornate dedicate alle conferenze e ai dibattiti. Il ciclo di letture è stato inaugurato da Barbara Schmidt, con i suoi studi su cosa si intenda e cosa ci si aspetti, etimologicamente, dalla parola “gioiello”.
I preconcetti e pregiudizi storici e sociali che più in generale riguardano il mondo del ‘decorativo’ sono stati commentati da Lauren Kalman. Parlando di scenari presenti e futuri della ricerca artistica, si è discusso di postumano e della sua influenza sulle poetiche dell’arte contemporanea (Ana Rajcevic, Federica Fontana). Jayne Wallace, Nantia Koulidou, Annamaria Zanella & Renzo Pasquale, hanno commentato le prospettive liriche e di connessione incoraggiate dalle nuove tecnologie.
Della relazione tra gioiello e device e della ‘materialità’ del digitale, ma anche di sostenibilità nella riconsiderazione critica dei metodi estrattivi nel campo minerario ci ha parlato il duo artistico Conversation Piece.
Altro tema è stato quello della ‘rappresentazione’ del gioiello, come gesto di conoscenza e documentazione (Anya Kivarkis) in una cultura contemporanea fondata sull’immagine, mentre delle conseguenze del distanziamento sociale e della comunicazione via web ai tempi della pandemia nel settore dell’arte ci ha parlato Maria Laura La Mantia. La docente universitaria Roberta Bernabei ha introdotto una pratica di studio ancora poco riconosciuta in Italia, attraverso l’analisi del lavoro di alcuni dottorandi di università inglesi in mostra presso la libreria di LAO.
La presentazione di Paola Stroppiana è stata occasione per recuperare l’imprescindibile contributo dei pionieri del gioiello d’arte attraverso il prestito della Collezione Bollmann, esposta presso le sale “Carlo Azeglio Ciampi” di Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio Regionale della Toscana, insieme al celebre colbacco interamente intessuto d’oro del maestro orafo Giovanni Corvaja.
Il ciclo di interventi si è concluso con la presentazione del progetto SEGNI SUL VOLTO, ideato e condotto da Carla Riccoboni e coordinato da Alice Rendon, i cui risultati erano in mostra all’Istituto dei Bardi in Piazza Santo Spirito. Una occasione per riflettere ancora una volta sul valore identitario dell’ornamento, grazie all’intervento dei relatori Alessandra Menegotto, Roberta Bernabei, Francesco Bravin, Maria Laura La Mantia, Chiara Scarpitti, che hanno commentato i risultati del lavoro dei partecipanti coinvolti nell’iniziativa: Annarita Bianco, Claudia Zanella, Gisella Ciullo, Giulia Morellini, Bai Tongqiang, Letizia Maggio, Cristian Visentin, Simona Materi, Micol Ferrara, Silvia Sandini e Barbara Uderzo.
Tra gli eventi organizzati dai partner di FJW, è stata molto apprezzata la mostra “C’è modo e moda. Firenze è un gioiello” organizzata da CNA dell’area fiorentina. L’esposizione è stata un omaggio all’arte orafa fiorentina e toscana, sul tema “Recupero della memoria con uno sguardo al futuro”.
L’atelier fratelli Piccini su Ponte Vecchio ha presentato la collezione “BLOOM”, e ha accolto nel negozio e nel bellissimo laboratorio affacciato sull’Arno i visitatori di FJW, accompagnati dalla direttrice artistica Elisa Tozzi Piccini, che ha aperto le sue vetrine per raccontare attraverso oggetti fantastici la storia dell’azienda.
Organizzata da Confartigianato Firenze, “Firenze artigiana insolita” ha disegnato per le vie della città un itinerario di visite di alcune realtà locali di alto artigianato, come Dini Caffè srl, Moleria Locchi srl, Julia Market, Pestelli Creazioni, Le pietre nell’Arte di Scalpelli Renzo e C. snc, Penko Bottega Orafa, Hotel Medici.