LA FLORENCE JEWELLERY WEEK, l’evento dedicato alla complessa relazione tra ricerca artistica, artigianato, design e nuove tecnologie, ospiterà i lavori dei vincitori della decima edizione di PREZIOSA YOUNG, il prestigioso concorso internazionale per giovani designer del gioiello. La mostra degli artisti Xinia Guan, Cina/USA, Anne Lahn Hornbæk Hansen, Danimarca, Pilynn Siriphanich, Tailandia, Charlotte Vanhoubroeck, Belgio, Zhipeng Wang, Cina/Germania, selezionati da una importante giuria sarà ospitata nella Galleria di Palazzo Coveri, sul Lungarno Guicciardini dal 28 aprile al 2 maggio.
Dopo Firenze la mostra sarà ospitata in altre gallerie, ancora in Italia Padova, e poi in Spagna, Polonia, Olanda e Cina. Una selezione delle opere sarà presentata in anteprima al salone del gioiello INHORGENTA a Monaco di Baviera.
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Firenze sarà solo la prima tappa di PREZIOSA YOUNG che sarà successivamente ospitata a Padova, nell’Oratorio San Rocco, in collaborazione con il Comune di Padova; in Olanda nella Galleria DOORS; in Cina, a Shanghai, in collaborazione con l’associazione di artisti MODA; in Polonia, al Legnica Silver Festival; in Spagna, a Barcellona, nella galleria di KLIMT02. Inoltre, una selezione dei lavori sarà presentata in anteprima al salone del gioiello INHORGENTA a Monaco di Baviera.
PREZIOSA YOUNG 2021 è il concorso internazionale indetto da LAO Le Arti Orafe, scuola di oreficeria in Firenze, per promuovere le giovani generazioni e incentivarne la creatività. Nato nel 2008 come il “ramo giovane” della manifestazione PREZIOSA, a sua volta nata nel 2005, PREZIOSA YOUNG si è affermata come la più importante selezione di giovani artigiani e designer del gioiello, grazie all’alto livello qualitativo richiesto per la partecipazione, e alla rigorosa selezione.
Moltissime sono state le iscrizioni provenienti da ogni parte del mondo: un successo che ha reso il lavoro della giuria impegnativo e complesso, e che alla fine ha visto la selezione finale di quattro artiste e un artista emergente, scelti in base all’innovazione delle loro proposte, alla scelta dei materiali utilizzati, alle tecniche impiegate, al concetto espresso.
Il successo è dovuto anche alla sua formulazione, che prevede la gratuità totale per la partecipazione e l’occasione di vedere i propri lavori pubblicati in un catalogo ed esposti in prestigiose gallerie. Il prestigio e l’interesse sono dovuti anche alla possibilità di partecipare a due premi speciali, uno offerto da LAO, e l’altro dalla fiera Inhorgenta. In particolare, il premio LAO prevede un soggiorno gratuito a Firenze in qualità di artista in residenza.
La giuria era questo anno composta da Alice Rendon, e Maria Laura La Mantia, storiche dell’arte, da Doreen Timmers, curatrice della galleria Doors, in Olanda; da Laura Kalmann, una delle artiste invitate a Florence Jewellery Week 2022; dal duo di artisti Conversation Piece (Beatrice Brovia and Nicolas Cheng), entrambi invitati a FJW 2022; da Laura Helena Aureli, editrice di Lost in Jewellery Magazine e curatrice di MydayByday Gallery a Roma; da Qian Wang, Shanghai, artista orafa, Cina.
GLI ARTISTI E LE ARTISTE IN MOSTRA
Il lavoro della cinese XINIA GUAN, come lei stessa dichiara, è “radicato nel processo”.
Concentrazione e pazienza trasformano la perizia tecnica in pratica meditativa. Le sue creazioni in argento ci parlano di un ‘tempo lento’, che le permette di approfondire la geometria di forme e motivi osservati in natura. Ritmo, ripetizione, unità e contrasti sono gli elementi su cui si fonda la sua ricerca orafa, che ha lo scopo di dare concretezza materiale all’incessante fluire dell’esistenza.
Il metallo viene segato a mano, la polvere diligentemente raccolta e convertita in un nuovo pezzo, rappresentando metaforicamente le ore trascorse al banco orafo e dichiarando una certa sensibilità verso il problema dello spreco nel mestiere. Così la saldatura laser, preferita a quella tradizionale, le permette di optare per una tecnologia più ecosostenibile.
Rimasta affascinata dalla tecnica dello smalto cloisonné durante un’esperienza di scambio presso la Glasgow School Of Art nel 2017, la danese ANNE LAHN HORNBÆK HANSEN decide di ripercorrerne l’antico procedimento per tradurre nel colore le sue gioiose illustrazioni che celebrano il corpo femminile in tutte le sue differenze e imperfezioni. La critica mossa nella serie FEMME AND FAB è al mondo falsato dei filtri, plastificato e patinato dei social, che propone un unico modello cui le giovani donne finiscono col far riferimento. Questi busti nudi, da indossare come spille, incarnano invece lo spirito più esuberante e orgoglioso del movimento ‘body positive’, mostrandosi fieramente pelosi, flaccidi, decadenti e in tutta la loro preziosa e autentica varietà.
L’innovativo materiale impiegato dalla thailandese PILYNN SIRIPHANICH si chiama ‘Agricultural Waste Composite’ ed è il risultato della ricerca di dottorato di Onuma Wichaikul, Jewellery: The Thread of Self-Sufficiency (2020), focalizzata sulla creazione di un materiale alternativo e sostenibile da utilizzare nella produzione di gioielli. Si tratta di un composto che si ispira alla trasparenza e alla leggerezza del sacchetto di plastica ma ottenuto utilizzando fibre naturali, e che ha comportato per la ricercatrice un percorso punteggiato di tentativi ed errori. Questa serie di insuccessi – gli avanzi – sono diventati il materiale principe della collezione, obbedendo alla logica dell’upcycling, ovvero il recupero creativo dello scarto. Così facendo l’artista ha creato una collezione di gioielli, piegando i fogli sottili in forme tridimensionali, leggere e voluminose.
Il cinese ZHIPENG WANG affronta la questione identitaria del gioiello, come oggetto simbolo di specifiche tradizioni culturali e come dichiarazione di appartenenza a un certo ceto sociale. Si chiede l’artista come questi valori possano sopravvivere oggi, in un mondo globalizzato in cui le singolarità culturali si scontrano e si mescolano insieme. Questi anelli sigillo sono fatti di tè e caffè, utilizzati come rappresentanti allegorici, rispettivamente, della cultura orientale e di quella occidentale. Così come la tipologia del sigillo – non più sinonimo di lusso e di prestigio – anche il rituale di queste bevande affonda le sue origini nella tradizione nobiliare, assorbito ormai dall’ordinarietà del quotidiano.
Storica dell’arte e orafa, nell’ambito del dottorato di ricerca presso la PKL-MAD School of Arts di Hasselt, CHARLOTTE VANHOUBROECK ha voluto riportare alla luce il personaggio di Louise-Marie d’Orleans attraverso lo studio del suo inventario, che registra l’esistenza di più di un centinaio di gioielli che le sono appartenuti. La collezione Stilled Sentiments permette non solo di ripercorrere e rileggere un’importante figura femminile qual è stata la prima regina del Belgio, ma anche di rivelare tutto un mondo emotivo fatto di ricordi e segreti celati dietro questi gioielli, che custodiscono ritratti in miniatura, ciocche di capelli, messaggi incisi. Tali pezzi, reinterpretati e filtrati dalla sensibilità dell’artista danno vita a una collezione che racconta lo spirito di un nuovo tempo.