Martedì 19 dicembre alle ore 18.30 inaugurerà a Firenze a Palazzo Rosselli del Turco, una mostra interamente dedicata ai disegni a alla grafica dell’artista Karl Stengel, recentemente scomparso. L’esposizione riunirà circa quaranta opere astratte e figurative, che saranno visibili su appuntamento fino al 31 gennaio 2018.
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I disegni andranno ad affiancare le opere permanenti della Collezione Stengel, curata dallo Studio Abba e ospitata dal marzo 2017 sempre a Palazzo Rosselli del Turco, storico edificio dell’Oltrarno fiorentino, sede nella seconda metà dell’Ottocento degli studi di numerosi pittori e scultori americani e dell’ambasciata americana negli anni di Firenze Capitale. L’artista e la moglie Camilla, grandi appassionati della Toscana, hanno scelto infatti di custodire proprio a Firenze le opere, per far conoscere al grande pubblico il ricco percorso artistico del maestro ungherese.
Nei disegni di Karl Stengel, così come nei suoi dipinti, la figurazione prevale sull’espressionismo astratto, facendo affiorare prepotentemente le passioni e le sofferenze umane; le stesse emozioni che si ritrovano nelle taverne, nei bordelli o nelle opere di Blaise Cendrars e Charles Bukowski, autori che hanno influenzato da sempre la produzione artistica dell’artista ungherese. Sofferenze che sono manifestate nei volti scarni e tormentati dei soggetti che si affacciano con le loro emozioni sul palcoscenico della vita, delimitato dalla tipica quinta teatrale ideale stengeliana. Sentimenti che sono testimonianza di esperienze vissute in prima persona da Stengel, come gli anni della prigionia in Russia durante la guerra e poi dell’arrivo dei carri armati sovietici in Ungheria nel 1956, oppure sono mutuati dalla letteratura che, come la musica, ha sempre ispirato il suo lavoro.
Dalle sue opere emergono l’espressionismo surreale e l’astrazione lirica, come scrive il critico d’arte Giampaolo Trotta: “una figurazione surreale […] di ascendenza più marcatamente europea e segnatamente espressionista tedesca. Opere tutte assai originali e di forte impatto, che uniscono il raro pregio di possedere un’assoluta identità artistica, ma al contempo una forte radice culturale nell’arte storica del Novecento”.
Nato nel 1925 in Ungheria, sulle rive del Danubio, Karl Stengel avverte sin dall’infanzia l’impulso di “dover” disegnare, fortemente attratto dal contrasto tra il bianco e il nero. Dopo la guerra e la liberazione da un campo di prigionia russo, vive a Budapest dove studia pittura e grafica, oltre ad interessarsi di scenografia ed architettura. In seguito all’invasione russa dell’Ungheria nel 1956, fugge a Monaco di Baviera, continuando i suoi studi alla Akademie der bildenden Kunste. Ha una cattedra alla Pädagogische Hochschule della Università di Monaco di Baviera, insegna grafica e incisione alla Volkshochschule e fonda una propria scuola di pittura e disegno. A Karl Stengel sono state dedicate mostre negli Stati Uniti (New York, Miami) in Norvegia, Romania, Polonia (Varsavia, Cracovia), Francia (Parigi, Cannes), Spagna e Messico. In Germania ha esposto più volte a Berlino e a Monaco, dove presso l’Istituto Italiano di Cultura ha presentato le illustrazioni per il Decamerone di Boccaccio e per i Frammenti di Giuseppe Ungaretti. In Italia espone a Firenze, Bologna, Milano, Lucca, Parma, Piacenza, Novara e a Palazzo Mora nell’ambito della Biennale di Venezia del 2015. Sempre nel 2015 ha vinto il primo premio del concorso internazionale GemlucArt a Montecarlo. Nel 2016 ha avuto una personale a Palazzo Loredan di Venezia, sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e una presso la Galleria Ribolzi di Montecarlo, inaugurata alla presenza di S.A.R. la Principessa Carolina di Hannover. L’artista si è spento, nella sua amata campagna toscana, lo scorso 25 giugno.
I disegni di Karl Stengel
20 dicembre 2017 – 31 gennaio 2018
Inaugurazione martedì 19 dicembre ore 18.30
Palazzo Rosselli del Turco
Via dei Serragli, 17 50124 Firenze
Ingresso libero su appuntamento
www. stengelcollection.org
studioabba@hotmail.com
+39 3405779080
La Collezione è curata dallo Studio Abba di Firenze.